L’assegno di inclusione è un sussidio mirato, che tutela maggiormente i nuclei familiari, dedicandosi poco ai single.
Introdotto per sostituire il reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione ha ristretto parecchio la platea dei beneficiari del sostegno economico, introducendo vari limiti, requisiti più stringenti e nuovi obblighi.

Il reddito di cittadinanza, introdotto dal M5S nel 2019, voleva essere una misura universale, tesa a ridare dignità economica a chiunque fosse in difficoltà. Il sussidio non è riuscito tuttavia a collegarsi a politiche attive del lavoro o di formazione. Inoltre, sono stati diversi gli abusi.
Così, nel 2024 il Governo Meloni ha deciso di archiviare definitivamente il RdC, giudicato come un aiuto troppo dispendioso per lo Stato, poco equo e scarsamente controllabile.
Al suo posto è arrivato appunto l’AdI. E laddove un tempo tutti i disoccupati e gli inoccupati con ISEE inferiore ai 9.360 potevano ottenere fino a 600 euro al mese, ora invece riescono a ricevere il sussidio di circa 500 euro solo le famiglie con disabili, minori, over 60 o svantaggiati.
L’esecutivo ha voluto in pratica concentrarsi sulle famiglie in cui sono presenti minorenni, ultra sessantenni e disabili, ovvero individui non abili al lavoro. Ma contrariamente a quanto si pensa, anche i single possono ricevere l’assegno di inclusione. Anche se solamente in certi casi.
I single possono fare domanda per l’assegno di inclusione se rientrano nelle categorie considerate fragili. Lo Stato riconosce gli individui senza famiglia come meritevoli di tutela se sono disabili, over 60, in condizione di svantaggio (come per esempio una vittima di violenza o di dipendenze) o se sono genitori single con figli minorenni.
Assegno di inclusione per i single: a quanto ammonta l’aiuto
Il single senza figli, né disabilità, né svantaggi, dunque, non becca niente. L’importo base è di 500 euro mensili, ma l’assegno può variare in base alla situazione abitativa (c’è un piccolo contributo previsto per chi è in affitto) e alla scala di equivalenza. Ma per i single, la scala è minima. Quindi l’importo tende a restare vicino alla soglia base.

Se non si è disabili, più vecchi di sessant’anni o con figli a carico, e non si ha dunque diritto all’AdI, si può comunque provare ad accedere al Supporto Formazione Lavoro, l’altra misura assistenziale introdotta dal Governo Meloni da 350 euro mensili. Il prossimo pagamento previsto per l’assegno di inclusione sarà quello di oggi 27 settembre 2025, come da calendario INPS. Ma se il single ha terminato le prime diciotto mensilità e ha fatto domanda di rinnovo, può ricevere un bonus ponte fino a 500 euro aggiuntivo.