Alcuni pensionati devono inviare una particolare comunicazione all’Inps entro il 31 ottobre per non perdere l’assegno: tutto quello che c’è da sapere.
C’è una data importante da segnare sul calendario per i pensionati. Entro il 31 ottobre, difatti, alcuni titolari di trattamento pensionistico, difatti, dovranno rispettare un obbligo stabilito dalle normative in vigore per non rischiare di perdere l’assegno mensile.

Nello specifico, i pensionati che hanno continuato a lavorare durante lo scorso anno svolgendo un’attività professionale o autonoma dovranno inoltrare all’Inps la documentazione necessaria per dimostrare i redditi percepiti. In caso contrario, l’ente previdenziale procederà avviando la sospensione del trattamento e richiederà la restituzione delle somme percepite sino ad oggi. Per ricordare la scadenza, nei giorni scorsi, l’Inps ha pubblicato una comunicazione sul proprio sito.
Pensionati, chi deve inviare il Modello Red entro il 31 ottobre: la comunicazione dell’Inps
Nella giornata di lunedì 13 ottobre l’Inps ha pubblicato una comunicazione sul proprio sito internet (messaggio numero 3036) per ricordare un’importante scadenza ad alcuni pensionati che dovranno rispettare un obbligo.

La comunicazione è rivolta ai soggetti titolari di pensioni per cui è previsto un limite di cumulo con altri redditi da lavoro autonomo. Questi pensionati, che durante il 2024 hanno svolto un’attività lavorativa, dovranno comunicare all’Istituto di previdenza sociale i redditi percepiti entro e non oltre il 31 ottobre. Come specificato dall’Inps, i redditi dichiarati al netto dei contributi previdenziali e assistenziali e al lordo delle ritenute erariali.
Per provvedere all’obbligo, bisogna accedere al sito dell’Inps, mediante le credenziali Spid, Cie o Cns, e recarsi nella sezione per inviare il modello Red precompilato. In alternativa, è possibile anche rivolgersi ad un Caf o un patronato.
In caso contrario, come previsto dalla normativa, possono scattare sanzioni. Nel dettaglio, chi non comunica i propri redditi all’Inps entro il 31 ottobre rischia la sospensione dell’assegno pensionistico, ma non solo. L’Istituto di previdenza potrebbe richiedere la restituzione delle somme percepite durante l’intero anno di riferimento.
Per i pensionati che stanno continuando a lavorare nel corso del 2025 dovranno inoltrare una dichiarazione preventiva contenente una stima dei redditi annuali. In base a queste stime, l’Inps applicherà le trattenute provvisorie, successivamente saranno applicate quelle sui redditi effettivi percepiti dal pensionato.
Dall’obbligo appena descritto, sono esclusi i titolari di: pensione assegno di invalidità, percepiti da prima del 31 dicembre 1994; pensione di vecchiaia, anche liquidata nel sistema contributivo; pensione di anzianità e trattamento di prepensionamento a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive ed esclusive della stessa; pensione o pensione o assegno di invalidità a carico dell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, delle forme di previdenza esonerative, esclusive, sostitutive della stessa, delle gestioni previdenziali dei lavoratori autonomi con un’anzianità contributiva pari o superiore a 40 anni.





