Caloriferi o termoventilatori? È questo il dilemma. Prima di prendere una decisione definitiva con l’obiettivo di risparmiare, è bene fare due conti.
Prima o poi dovevamo ritrovarci di fronte a questo quesito: l’inverno arriva, e chi non si è ancora adoperato per riscaldare la propria casa si chiede se valga la pena accendere i termosifoni o optare per soluzioni alternative. Un dubbio sicuramente lecito, che va chiarito prima di scegliere una strada definitiva.

Stavolta, però, al centro dell’attenzione non ci sono stufe a pellet o a biomassa. Qui si parla di uno strumento elettrico spesso visto con scetticismo, ma che promette consumi ridotti e prestazioni elevate. Certo, sappiamo bene quanto la classica stufetta elettrica possa far impennare la bolletta, ma in questo caso si parla di qualcosa di diverso: un dispositivo progettato per rispettare le norme ambientali e, almeno sulla carta, alleggerire anche il portafoglio di chi lo utilizza.
Ma il quesito resta: conviene davvero investire in questi strumenti (spendendo un budget iniziale, seppur contenuto), oppure – vista la poca differenza reale – è meglio abbracciare, talvolta letteralmente, il caro e vecchio termosifone? Facciamo due calcoli umani e concreti.
Termoventilatore o termosifoni? Facciamo due conti veri
Parliamoci chiaro: il termoventilatore può scaldare davvero un ambiente, ma non sostituisce un impianto di riscaldamento completo. È utile? Sì, in certi casi. Ma serve capire quando conviene davvero e quanto costa usarlo ogni giorno.

Prendiamo un caso concreto. Una casa da 60 metri quadrati, con isolamento medio. Per riscaldarla decentemente servirebbero circa 6000 watt complessivi. Un termoventilatore da 2000 watt può coprire bene solo una stanza da 15-20 metri quadrati. Usandolo per 4 ore al giorno, con un costo elettrico medio di 0,22€ per kWh, il consumo giornaliero è:
2 kWh × 4 ore = 8 kWh – 8 × 0,22€ = 1,76€ al giorno
Su 30 giorni, si arriva a 52,80€ al mese. E solo per una stanza. Se ne accendiamo due o tre, il conto supera facilmente i 150€ mensili. Un impianto a gas ben regolato, per 60 m², può costare tra 800 e 1200 € l’anno, ovvero circa 80-100€ al mese su media stagionale.
Quindi sì, il termoventilatore conviene solo in un caso: uso mirato, per poche ore e in spazi piccoli. Bagno, studio o stanza da scaldare al volo. In questi casi può davvero aiutare a risparmiare.
Un modello valido, con protezione, oscillazione e modalità ECO, costa tra 50 e 90€. Quelli più evoluti (torre smart, ventilazione ottimizzata) superano i 100€, ma offrono più sicurezza. L’errore? Usarli come sostituti dei caloriferi. Non sono pensati per quello. Ma se usati con testa, possono essere un buon alleato per i primi freddi.