I possessori di vecchie auto possono smettere di preoccuparsi del bollo, ma bisogna far attenzione alle diverse regolamentazioni regionali.
In realtà, per evitare di pagare il bollo o per avere un’esenzione parziale dall’imposta non basta avere un’auto immatricolata tanti anni fa… bisogna che il veicolo rispettare alcuni importanti requisiti tecnici. Inoltre, il proprietario della vettura deve preoccuparsi di un’iscrizione e di assecondare tutte le regole previste dalla motorizzazione locale. In generale, i proprietari di auto vecchie di poter accedere a un importante sconto sul pagamento del bollo.
Ciò che ignorano, il più delle volte, è che questo sconto si concretizza solo se si conoscono bene le regole imposte dalla normativa vigente. E, come spesso accade, in Italia le regole sono piuttosto confuse. Vigono evidenti differenze regionali sulle condizioni di esenzione o riduzione. Partiamo dalle regole più universali. Secondo l’art. 60 del Codice della Strada, le auto storiche si dividono in due categorie…
Ci sono le auto d’epoca, che vengono cancellate dal PRA, e non possono circolare se per raduni o manifestazioni (o per controlli in officina). E poi ci sono le auto di interesse storico e collezionistico. Questa seconda categoria contempla tutti quei veicoli con almeno vent’anni di età, iscritti a registri ufficiali, come l’ASI, l’FMI e associazioni simili…
Le auto d’interesse storico, secondo il Codice della Strada, possono circolare normalmente. Alcune di queste non pagano il bollo. L’esenzione segue una regola generale. Le macchine con più di trent’anni godono di esenzione totale dal bollo auto, a livello nazionale. Se il veicolo è marciante e circolante, bisogna pagare solo una tassa forfettaria simbolica, che è decisa dalla Regione. Di solito, siamo sui 25 euro all’anno.
Le auto tra immatricolate fra i venti e i ventinove anni fa non godono più dell’esenzione automatica come succedeva nel 2015. Ciononostante, dal 2019 è prevista una riduzione se il veicolo in questione è iscritto a un registro storico e se la Regione ha recepito la norma.
Conta quindi la normativa regionale. In Lombardia, per esempio, le auto con più di vent’anni godono di esenzione dal bollo se iscritte a registro. I veicoli trentennali possono invece avere subito e senza alcun iscrizione un’esenzione totale. In Piemonte, le macchine vecchie dai venti ai ventinove anni possono accedere alla riduzione del 50% del bollo, anche senza iscrizione ai registri ufficiali. Per le auto trentennali bisogna pagare una tassa simbolica.
Nel Lazio, le auto con più di vent’anni hanno l’esenzione del 50%, quelle con più di trent’anni godono invece dell’esenzione totale. In Emilia Romagna vige la riduzione al 50% per il bollo delle macchine pluriventennali e il pagamento della tassa forfettaria per quelle pluritrentennali. In Sicilia le auto con più di vent’anni pagano il bollo tutto intero, senza sconti. L’esenzione totale scatta solo dopo i trent’anni.
Poi, in Campania, la riduzione è applicabile per i veicoli tra i venti e i ventinove anni iscritti a registro storico: queste auto non sono esenti dal pagamento ma possono beneficiare di una tassa ridotta. E se attivano la domiciliazione pagano un 10% in più in meno.
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