Pesto nei supermercati, questi sono i peggiori: trovati pesticidi all’interno

Scatta l’allarme sulla presenza di contaminanti chimici, tra cui pericolosi pesticidi e plastificanti, nel pesto venduto nei supermercati. La ricerca.

Pesto contaminato, che oltre a segnalarsi come un prodotto di scarsa qualità mette in evidenza anche diversi rischi per la salute dei consumatori. I supermercati vendono pesto industriale o biologico che, in molti casi, appare come un alimento pericoloso. Dipende dalla presenza di elementi potenzialmente cancerogeni, residui di pesticidi e flalati.

Un chimico al microscopio e, in evidenza, del pesto di basilico
Pesto nei supermercati, questi sono i peggiori: trovati pesticidi all’interno – unescocitiesmarathon.it

I test sono stati condotti dalla rivista tedesca Öko-Test. Su ventuno tipi di pesto verde, di cui undici targati come biologici, e molti dei quali di marchi italiani molto noti, in pochi se ne salvano. L’indagine si è concentrata infatti anche su nomi parecchio noti ai consumatori italiani, come Barilla, De Cecco, Mutti e Bertolli. E, a sorpresa, i prodotti migliori per qualità e più sicuri si sono dimostrati quelli tedeschi.

Il pesto dovrebbe essere un’eccellenza legata alla tradizione culinari italiana. Ma, innanzitutto, molti dei pesti analizzati presentano ingredienti che nulla hanno a che fare con la ricetta tipica genovese. Per risparmiare, i produttori sostituiscono alcuni ingredienti chiave con altri alimenti più economici. C’è il pesto dove al posto dei pinoli ci sono gli anacardi. In molti, al posto dell’olio d’oliva, c’è l’olio di girasole. E poi, il basilico, che dovrebbe essere il protagonista del prodotto, è presente in quantità ridotte. In alcuni casi, rappresenta meno del 25% dell’intero prodotto.

Allarme nei supermercati: il pesto è contaminato da diversi pesticidi e oli minerali

La rivista tedesca ha riscontrato in molti campioni la presenza di oli minerali. Quattordici prodotti su ventuno contenevano MOSH, cioè idrocarburi saturi. Altri dodici presentavano MOAH, ovvero idrocarburi aromatici. E alcuni di essi contenevano tali idrocarburi oltre i limiti raccomandati. Parliamo di sostanze particolarmente rischiose per la salute, perché potenzialmente cancerogeni.

Un piatto di trenette al pesto e, in evidenza, delle foglioline di basilico
Allarme nei supermercati: il pesto è contaminato da diversi pesticidi e oli minerali – unescocitiesmarathon.it

Molti campioni hanno poi espresso residui di pesticidi. In particolare, alcuni vasetti di pesto presenti nei supermercati contenevano fino a cinque pesticidi diversi. Tra cui clorantraniliprole (un insetticida tossico per l’ambiente), il dimetomorfo (un fungicida vietato nell’UE per la sua tossicità riproduttiva) e poi plastificanti. In particolare, c’erano dei ftalati, cioè DEHP e DiNP. Due sostanze associate a effetti tossici sulla riproduzione e in genere sulla salute.

Perché si trovano nel pesto? Probabilmente i plastificanti sono migrati dai tubi o dai contenitori usati durante la produzione. Secondo la ricerca ci sono almeno sei tipi di pesto da supermercato da evitare perché parecchio pericolosi. Si tratta del pesto Barilla alla genovese, valutato insufficiente per la presenza di MOAH e pesticidi multipli. E del pesto alla genovese di De Cecco, contaminato da oli minerali e pesticidi, e reso di scarsa qualità dalla presenza di ingredienti troppo economici.

La rivista valuta come scarso il pesto di Edeka Bio per via del MOAH oltre i limiti (di fatti è già stato ritirato dal commercio). Male pure il Rewe Beste Wahl Pesto Verde, un prodotto pieno di contaminanti multipli e dal gusto artificiale. Ottengono un punteggio negativo anche La Selva Pesto alla genovese Bio (per la presenza di ftalati e pesticidi) e Barilla Pesto Ricetta Speciale (per gli ingredienti scadenti e la presenza di contaminanti chimici).

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