La pulizia del forno è un’operazione piuttosto delicata: basta poco per rovinare irrimediabilmente l’elettrodomestico. Al di là del decoro, la pulizia è importante per la sicurezza.
Parliamo di una pratica igienica fondamentale che, da un punto di vista scientifico, coinvolge diverse materie. Dalla chimica dei materiali alla termodinamica, dalla microbiologia ambientale alla sicurezza alimentale. I residui di cibo carbonizzato, le incrostazioni di grasso e gli odori persistenti alterano la qualità della cottura e possono generare composti volatili indesiderati, come aldeidi e acidi grassi ossidati, pericolosi per la salute. Ed ecco perché la pulizia del forno va presa sul serio.

Vietato commettere errori o procedere con superficialità. Il forno è un sistema complesso. E quando lo si pulisce bisogna stare attenti. Innanzitutto è fondamentale capire quante volte bisogna nettarlo e come. Chi ne fa un uso quotidiano, deve provvedere a una pulizia marginale, togliendo le briciole e lavando i vetri, dopo ogni utilizzo e poi impegnarsi in pulizie più profonde almeno ogni due settimane.
Chi fa un uso del forno più sporadico, diciamo a cadenza settimanale, oltre a pulirlo anche in questo caso dopo ogni utilizzo, dovrà preoccuparsi della pulizia completa e scrupolosa almeno una volta al mese. C’è un segnale chiaro da non sottovalutare: quando si sentono odori strani durante la cottura è arrivata l’ora di pulire. Quando il forno lo permette, la pulizia dovrebbe seguire il metodo pirolitico. Grazie alla funzione pirolisi il forno raggiunge i 500 °C e trasforma lo sporco in cenere. Poi, dopo il ciclo, basta rimuovere la cenere con un panno umido.
Ci sono poi altri due metodi interessanti. Il primo più naturale e l’altro un po’ più professionale. Con i forni tradizionali, quando non si vogliono usare detergenti più aggressivi, conviene sfruttare la combo bicarbonato e acqua. Occorre creare una pasta da spalmare sulle pareti e lasciar agire per almeno una decina d’ore. Dopodiché, per trattare le incrostazioni e attivare una reazione acido-base, si può usare una miscela di acqua e aceto o acqua e limone. Infine, si deve risciacquare bene con panno umido e acqua tiepida.
Tre errori da non commettere nella pulizia del forno
Si può poi provare un metodo a vapore. Servono 400 ml di acqua tiepida e una goccia di detersivo per piatti non schiumogeno. Si riscalda il forno e si mette l’acqua con la goccia di detersivo in un contenitore adatto a sopportare il calore o nella vaschetta (la teglia) integrata. Impostato il forno a 80 °C per 4 minuti, poi lo si spegne e si lascia agire il vapore per una mezz’ora. Alla fine si può rimuovere lo sporco con un panno in microfibra.

Anche in questo caso, il forno non deve raggiungere alte temperature… In generale pulire il forno quand’è ancora caldo è un errore: meglio attendere che si sia raffreddato, per evitare lesioni personali, che il vetro temperato si rompa o che i detergenti evaporino troppo presto.
L’altro errore comune è l’uso di detergenti corrosivi e spugne metalliche. Usando questi strumenti si può rovinare il rivestimento interno. E si può anche alterare il gusto dei cibi. L’ultimo consiglio è quello di pulire regolarmente la guarnizione dello sportello con acqua tiepida e sapone neutro (o la miscela di acqua e bicarbonato). Conviene anche non dimenticare di rimuovere e pulire il vetro interno, quando il modello lo consente. Infine, va sempre verificato che la guarnizione sia ben posizionata dopo ogni pulizia.