Tutti si interrogano riguardo quella misteriosa polverina bianca sui fichi: la risposta che spazza via i dubbi.
I fichi, che bontà. Frutto di stagione, tipico autunnale. Memorie dell’infanzia, quando i nonni sollevavano i nipotini per raccoglierli dagli alberi. Inoltre, un ingrediente speciale per molteplici ricette, sia dolci che salate. Naturali, secchi, trasformati in confettura. Deliziosi.
Tuttavia, sovente, si resta impietriti da una strana visione: quella insolita patina bianca, simile a muffa. Si tende a rimuoverla, nelle situazioni più estreme si gettano nell’umido. Attenzione, però. C’è un motivo perché si rivenga tale singolare colorito in superficie.
È bene restare informati per una miglior consapevolezza della propria quotidianità – i fichi rappresentano la routine alimentare delle famiglie, essendo del periodo, qualora graditi. Solo in tal modo, diverrà anche più facile riconoscerne la qualità, andando a colpo sicuro.
I fichi secchi, irresistibili. Perfetti da abbinare ai salumi, formaggi oppure altra frutta secca, alcuni ne vanno ghiotti. Nonostante il peccato di gola, qualcosa però frena. Ebbene, prima di reagire negativamente abbattendosi duramente sopra questi frutti dal dolce nettare, urge una spiegazione.
La patina bianca, su cui cade l’occhio, altro non è che zucchero. Il fico fresco, quando viene sottoposto a un processo di essiccazione, perde molta acqua, lasciando un’alta concentrazione zuccherina che si cristallizza. Il fenomeno è ‘sugaring‘ quindi più zucchero e poca umidità, tale da non riuscire a scioglierlo.
Dunque è il suo ciclo naturale, non muffa. Un modo per distinguere l’uno dall’altra, basandosi sulla vista e l’olfatto: le formazioni cristalline di zucchero sono visibilmente diverse dall’aspetto polveroso della muffa stessa. Poi, da osservare il colore: rispettivamente bianchi e lucidi, nera con sfumature grigiastre o verdastre.
Infine l’odore: gli zuccheri presenti sulla buccia del fico emanano una fragranza dolce – oltretutto si sciolgono con un po’ di acqua calda – quelli ammuffiti rilasciano un olezzo stantio. Perciò, seppur paradossale, la presenza della patina bianca è un ottimo indicatore di qualità perché rappresenta la naturalezza del frutto.
Tuttavia, si presti ancora una volta attenzione: non è escluso che i fichi vengano trattati attraverso l’impiego di prodotti chimici. Uniformi, impeccabilmente lindi e strato biancastro perfetto. I fichi di qualità, quindi semplicemente naturali, presentano variazioni cromatiche oltre a quelle legate alla quantità di cristalli dolci.
Per conservare al meglio i fichi secchi si prediliga un ambiente fresco e asciutto, lontano dalle fonti di calore ed eccessiva umidità. Dunque, riassumendo, non si abbia timore della loro superficie imbiancata perché costituisce un tratto distintivo di qualità, quale conseguenza di un processo naturale molto affascinante.
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